Cassazione civile Sez I, 4386/2015, 04.03.2015
In tema di tutela del marchio, l'attitudine dei beni a soddisfare le medesime esigenze di mercato, da cui dipende l'affinità tra prodotti contraddistinti da marchi simili ai fini del giudizio di confondibilità tra gli stessi, consiste nella circostanza che i beni o i prodotti siano ricercati ed acquistati dal pubblico in forza di motivazioni identiche, o strettamente correlate, tali per cui l'affinità funzionale esistente tra quei beni o prodotti e tra i relativi settori merceologici induca il consumatore a ritenere che essi provengono dalla medesima fonte produttiva, indipendentemente dall'eventuale uniformità dei canali di commercializzazione. L'identità delle esigenze non può tuttavia essere ancorata a criteri eccessivamente generici (quali l'esigenza di vestirsi, sfamarsi, dissetarsi, leggere, etc.), rischiandosi altrimenti di smarrire il nesso che, anche secondo nozioni di comune esperienza, deve potersi presumere esistente tra la coincidenza dei bisogni cui quei beni sono preordinati e l'unicità della loro fonte di provenienza, che costituisce la vera ragione di tutela del marchio. (Nella specie, la corte territoriale aveva ritenuto sussistere affinità tra il catalogo "Metro", contenente l'elencazione dei prodotti messi in vendita nei relativi magazzini, e l'omonimo giornale quotidiano a diffusione gratuita, contenente, oltre ad inserzioni pubblicitarie, articoli di cronaca ed altro, senza che fosse stato analizzato il pubblico di riferimento e il tipo di bisogno da soddisfare, né valutata la prevalenza della funzione informativa rispetto a quella pubblicitaria).