IPR e Cina: prima "ingiunzione amministrativa" cinese emessa dall'AMR di Shenzhen ora disponibile per brevetti, disegni e copyright
Il 21 giugno 2021 la Shenzhen Administration for Market Regulation (Shenzhen AMR) ha emesso la prima ingiunzione amministrativa contro la presunta violazione di un caso di design 3 agosto 2021Il 21 giugno 2021, la Shenzhen Administration for Market Regulation (Shenzhen AMR) ha emesso la prima ingiunzione amministrativa contro la presunta violazione di un design, fornendo ai titolari uno strumento amministrativo per la tutela protezione dei propri diritti di proprietà intellettuale (IPR). Strumento che si contraddistingue per i vantaggi legati alla combinazione di velocità ed efficienza, e che è ora applicabile sia ai brevetti, che ai design e al copyright.
Il contesto in cui è stata emessa tale ingiunzione è quello della Zona Economica Speciale di Shenzhen, che si caratterizza per la numerosa presenza di aziende hi-tech con forte vocazione all'innovazione. La velocità di evoluzione dell'hi-tech fa emergere nuove modalità di violazione degli IPR, ed è per questo che la Shenzen AMR è ormai da tempo impegnata nella ricerca di nuove modalità di contrasto alla violazione degli stessi, anche grazie alla messa in campo di funzionari molto giovani e vicini alle nuove tecnologie, con un buon livello di istruzione ed un buon background legale che consente loro di ricercare nuove soluzioni – anche creative – per rafforzare la tutela a favore dei titolari di IPR.
La decisione in oggetto si è basata su una serie di regolamenti locali sulla proprietà intellettuale implementati nel 2019 per garantire maggiore tutela degli IPR associati al boom dell'innovazione locale nelle nuove tecnologie. Già nella metà del 2019, questa amministrazione ha iniziato ad implementare dei regolamenti locali – Regolamenti della Zona Economica Speciale di Shenzhen sulla protezione degli IPR – di cui riportiamo l'articolo 28 che prevede:
“Al ricevimento di una denuncia di violazione dei diritti di proprietà intellettuale da parte di un titolare del diritto o di una parte interessata, il dipartimento municipale competente o altri dipartimenti amministrativi possono, se ci sono prove per dimostrare l'esistenza di fatti di violazione, emettere preventivamente un'ingiunzione che ordini al presunto trasgressore di cessare immediatamente la presunta violazione e trattare il caso in conformità alla legge. Prima dell'emissione di un'ingiunzione, al titolare del diritto o alla parte interessata può essere richiesto di fornire una un'adeguata garanzia. Se, dopo le indagini, la violazione non è accertata, l'ingiunzione sarà revocata senza indugio.”
Questo precedente stabilito dall'AMR di Shenzhen potrebbe ora essere adottato da autorità amministrative locali di altre città e province e potrebbe quindi rivoluzionare il modo in cui alcuni IPR – tra cui design, brevetti e copyright – sono stati finora tutelati.
Questo tipo di ingiunzione, se applicata coerentemente come in questa prima decisione, permetterebbe ai titolari di brevetti, design e copyright di agire molto velocemente e con un cospicuo risparmio economico rispetto alle cause civili o amministrative tradizionali – un onere potenzialmente proibitivo, specialmente contro forme minori di violazione online. Una tale riforma fornirebbe infatti uno strumento di tutela contro le miriadi di piccoli contraffattori online che spesso non si riescono a contrastare con la stessa efficienza ed efficacia con i normali strumenti di contenzioso.