Corte di Cassazione, 2223
Dovendo la Corte di merito stabilire se il fabbricante di dolciumi avesse contraddistinto i propri prodotti con un marchio che richiamava presso il pubblico il nome e l’immagine dell’attore napoletano Antonio De Curtis, in arte Totò, non basta considerare la diffusione, soprattutto al sud d’Italia, del diminutivo predetto e dei singoli tratti somatici che sono stati connessi alla figura dell’attore, ma occorre valutare se l’immagine, ancorché stilizzata e non figurativa dell’attore, risulta evocatrice dell’identità personale di un attore tuttora vivente nella realtà dello spettacolo cinematografico e televisivo con l’intento di far riverberare la simpatia verso quell’attore sul prodotto reclamizzato.